Archivio seminari

2015-16

Mercoledi 4 maggio 2016

Proiezione in enigma: costrutto prospettico e impianto simbolico in Las Meninas di Diego Velazquez

Luigi Cocchiarella (Politecnico  di Milano)

Diversi fattori contribuiscono all’enigmatico fascino di Las Meninas, capolavoro pittorico di Diego Rodríguez de Silva y Velázquez, dipinto nel 1656 nel proprio atelier ubicato nell’ampia Galería de Mediodía dell’Alcázar de Madrid, il castello dei regnanti di Spagna Felipe IV e Mariana de Austria. Le imponenti dimensioni del dipinto, attualmente pari a 276 centimetri in larghezza per 318 in altezza, la pigra atmosfera da primo pomeriggio enfatizzata dalla suggestiva e diffusa penombra interrotta a tratti da sapienti sferzate di luce, l’ermetico rebus iconico dei dipinti fedelmente riprodotti sulle alte pareti dello studio, l’indecifrabile posa delle figure in scena, l’intrigante immagine dei regnanti riflessa nello specchio in fondo alla sala, nonché l’inconsueta presenza del pittore all’opera intento a scrutare oltre i limiti della tela il nostro spazio insieme agli altri personaggi, inclusa la splendida Infanta Margarita, al tempo bambina di soli cinque anni, sono solo alcuni fra i principali elementi d’intrigo evidenziati dalla vasta mole degli studi critici disponibili sull’opera, cui si aggiunge il magistrale costrutto prospettico che lega semanticamente ogni aspetto, iconografico e metaforico, in un sistema unitario superbamente coerente. Oggetto del seminario sarà appunto l’analisi prospettica del dipinto, segnatamente orientata all’indagine ottico-proiettiva in quanto chiave di accesso privilegiata al complesso messaggio simbolico in esso contenuto, in linea col comprovato e profondo interesse del maestro della “età dell’oro” della pittura spagnola per la trattatistica ottica e prospettica antica e a lui contemporanea, nonché per la pittura e l’arte rinascimentale italiana. Ricorrendo alle moderne procedure omologiche si cercherà di ricostruire, mediante grafici, modelli e maquette originali, l’assetto geometrico della scena rappresentata, la disposizione dei personaggi, il gioco di riverberi e rimandi che lega l’immagine riflessa sia al misterioso lavoro in atto sulla tela su cui il pittore appare all’opera sia al punto di stazione previsto per l’osservatore reale, il tutto riferito a uno spazio fisico non più esistente, ovvero il castello dell’Alcázar de Madrid e la Galería de Mediodía, distrutti da un incendio nella notte di Natale del 1734, ulteriore elemento che nel tempo ha senz’altro contribuito ad alimentare l’aura di insondabilità e mistero che avvolge questa splendida opera.

 

 

Mercoledi 20 Aprile 2016, ore 14.30, aula Musmeci, Ex-Mattatoio,
Largo Giovanni Battista Marzi, 10

Visioni simultanee
lmmagine come processo
,
Giovanna Spadafora (Roma Tre)

Abstract: Un’immagine può essere intesa come “processo” in entrambe le sue declinazioni di conoscenza e narrazione. Tra le infinite modalità in cui un “processo” può prendere forma d’immagine, ci soffermeremo sul ruolo che una singolare procedura di frammentazione del continuo può assumere nella rappresentazione della realtà.

Le riflessioni che seguono nascono, infatti, a margine di alcuni lavori di rilevamento 3D condotti in questi anni, che hanno rivelato sorprendenti analogie figurative con alcune opere dell’avanguardia cubista. Andando a fondo, non si tratta tanto di una analogia sul piano della immagine finale, quanto di una analogia nelle procedure di analisi e visione della realtà tridimensionale, che conduce a valutare la singolare corrispondenza tra le faccette triangolari, che Linda Henderson analizza nel descrivere alcuni dipinti cubisti, e i frammenti triangolari di più immagini fotografiche proiettate su un unico piano bidimensionale. In qualche misura, i software registrano, scompongono, e ricompongono nel modello finale la realtà tridimensionale, aggiungendo, e rendendola esperibile, anche la dimensione temporale.

Il tema viene sviluppato nei due ambiti di conoscenza e narrazione strettamente interconnessi, anche applicati all’ambito urbano, individuando – per affinità e differenze – alcuni degli infiniti modi del conoscere e del narrare come autonomo spunto visionario.

 

Mercoledi 13 Aprile 2016, ore 14.30, aula Zorzi, Ex-Mattatoio,
Largo Giovanni Battista Marzi, 10

La matematica di Kuramoto per descrivere fenomeni di sincronizzazione,
Renato Spigler (Roma Tre)

Abstract:
“I cosiddetti ”modelli di Kuramoto” e altri simili modelli, rappresentano una
modo paradigmatico per descrivere una serie di fenomeni di sincronizzazione. Questi sono ”stati” in cui sistemi incoerenti possono andare, come spesso accade nelle transizioni di fase, e riguardano un notevole varieta’ di casi, che vanno dalla Fisica alle Neuroscienze, dalla Biologia all’ Ingegneria ed anche alle Scienze Sociali. Essi spiegano, almeno qualitativamente, una grande varieta’ di processi complessi. In questo seminario, passiamo in rassegna tali modelli e la matematica sottostante, mostrando alcune delle loro peculiarita.”

Mercoledi 6 Aprile 2016, ore 14.30, aula Zorzi, Ex-Mattatoio,
Largo Giovanni Battista Marzi, 10

Il ruolo delle auto-oscillazioni nei sistemi complessi: Lo studio condotto attraverso
l’Analisi delle Componenti Indipendenti
Mariarosaria Falanga (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed Elettrica e Matematica applicata, Uiversità di Salerno)

Abstract:
Molti sistemi fisici naturali generano auto-oscillazioni: dal contesto geofisico ai sistemi biologici includendo le vibrazioni meccaniche generate dalla trachea durante il meccanismo di fonazione. Essendo questi sistemi non lineari, dal punto di vista dinamico, è rilevante poter riconoscere i gradi di libertà “efficaci” da associare al comportamento collettivo del sistema. In particolare, i sistemi investigati sono caratterizzati da flussi di fluidi e da strutture solide, che interagendo producono auto-oscillazioni coerenti nel tempo e nello spazio. Inoltre la non linearità dei sistemi ha richiesto l’utilizzo di tecniche numeriche che sfruttano statistiche del quart’ordine, i.e., Analisi delle Componenti Indipendenti (ICA). Tale tecnica è in grado di estrarre le auto-oscillazioni di base da serie sperimentali affette da rumore.

Un caso rilevante è rappresentato dal funzionamento delle canne d’organo. E’ possibile infatti mostrare che il campo acustico può essere decomposto, nel dominio del tempo, in una combinazione lineare di auto-oscillazioni non lineari. Il sistema dinamico riportato in Figura 1 riproduce il numero di gradi di libertà efficaci e il comportamento di una canna d’organo in emissione sonora. Si passerà brevemente al contesto geofisico e quello biologico mostrando che il metodo citato è capace di far luce sul ruolo che la trachea ha nella produzione delle vocali.

 

Mercoledi 9 Marzo 2016, ore 14.30, aula Musmeci, Ex-Mattatoio,
Largo Giovanni Battista Marzi, 10

La Psicomatematica di Maria Montessori

Benedetto Scoppola (Tor Vergata)

Abstract:
Si descrivono le idee di base della proposta pedagogica di
Maria Montessori riguardo all’apprendimento della matematica,
e si confronta questa proposta con i recenti risultati delle
neuroscienze.

2014-15

Giovedi 11 giugno 2015, ore 14.30, aula Zorzi, Ex-Mattatoio,
Largo Giovanni Battista Marzi, 10

Le mappe sonore: una lente d’ingrandimento sul suono nell’ambiente che ci circonda

A cura di formulas.it e parcodeisuoni.net/

Marcello Liberato, Maurizio Bisecco

Abstract:
Parcodeisuoni è un progetto online, una pagina web con una mappa sonora collaborativa di carattere aperto, dove è possibile consultare, caricare, ascoltare e condividere liberamente registrazioni di campo realizzate in vari paesi, città e luoghi.
Ogni registrazione della mappa consiste in un marker collegato al luogo nel quale è stata realizzata.

Cos’è una mappa sonora? Come e quando è nata l’idea di realizzarne una? Come può essere utilizzata e, soprattutto, a cosa serve?
In questo incontro si traccerà una breve storia degli studi sul paesaggio sonoro iniziati dal ricercatore canadese R.Murray Schafer, e su come l’attenzione al paesaggio sonoro si sia diffusa in Italia ed in altri paesi.
Si cercherà di indagare sui possibili utilizzi di una mappa sonora tramite un dibattito, oltre a fornire alcuni accorgimenti basilari su come realizzare al meglio una registrazione con mezzi comunemente alla portata di tutti, quali smartphone e videocamere digitali.

più info: http://wp.me/pE13z-89

 

Progettazione parametrica per un’architettura sostenibile
Fabrizio Bonatti  (MC A)
Giovedi 14 Maggio 2015.
Abstract:
Secondo MCA (studio del quale faccio parte come co-responsabile dell’area ricerca e sviluppo), forme e materiali sono gli elementi principali dell’architettura sostenibile. L’intento è di adattare le soluzioni architettoniche alle condizioni ambientali così da massimizzare il comfort interno minimizzando il ricorso all’impiantistica. Una grande attenzione è rivolta quindi alla progettazione dell’involucro architettonico.
La possibilità di controllare la geometria dell’edificio e della struttura attraverso parametri ambientali (oltre che economici) è quindi fondamentale nella metodologia di lavoro del nostro studio. A volte geometrie più complesse possono essere anche più efficienti, ma diventa fondamentale la capacità di gestire molte variabili contemporaneamente all’interno di uno stesso modello; comunicare e trasferire i dati a tutti gli attori del processo di progettazione (strutturisti, impiantisti, ecc.); automatizzare il più possibile la modellazione digitale dell’edificio in funzione dei parametri di input; poter ottimizzare in qualunque momento la geometria anche in funzione di dati non previsti inizialmente. In altre parole progettare e modellare in maniera parametrica e con strumenti e algoritmi personalizzabili.
Attraverso tre esempi rappresentativi delle tre diverse fasi di progettazione: preliminare, definitiva ed esecutiva, proveremo ad illustrare alcune applicazioni del metodo di progettazione parametrica come strumento per ottimizzare il processo di progettazione, rendere più efficiente l’edificio, e facilitarne la fase di costruzione.
Illustreremo:
1- un approccio di tipo generativo: variazione di una geometria per massimizzare le superfici esposte ad illuminazione diretta per più di 2 ore al giorno in inverno.
2- Modellazione e controllo geometrico di una facciata “non standard”, estrapolazione e scambio di dati
3- Ottimizzazione strutturale di una griglia tridimensionale per ridurre il numero di componenti e di nodi diversi tra loro

 

La Lezione di Galileo Galilei sull’inferno di Dante
Paola Magnaghi Delfino, Tullia Norando, (Politecnico di Milano Laboratorio Effediesse = f(s) )
Giovedi 7 Maggio 2015.

CONTARE, CANTARE E RACCONTARE PER NON DARE I NUMERI
Meri Lao
Giovedi 23 Aprile 2015.

 

Origami e numeri costruibili
Valerio Talamanca (Roma Tre)
Giovedi 26 Marzo 2015.
Abstract:
Un numero, (algebrico totalmente reale) si dice costruibile per origami se e’ possibile ottenerlo come lunghezza di un segmento ottenuto attraverso piegamenti (ammissibili) dal segmento unitario. Dopo aver illustrato gli assiomi geometrici derivanti dagli origami,
faremo vedere esplicitamente come costruire la radice cubica di 2 (o di qualsiasi altro numero intero), attraverso il quadrato di Beloch.

 

 

2013-14

On the quest for the magic mantle.
(Modeling of metamaterials and periodic structures for the realization of an
acoustic invisibility cloak)
Umberto Iemma, (Roma Tre)
Martedi 3 Giugno 2014.

Abstract
The advent of metamaterials in acoustics is shaking-up the research and engineering community. The advancements achieved during the last decade in the modeling of artificial materials based on periodic structures have suddenly disclosed possibilities considered nothing more than chimeras for long time.
Invisibility, perfect lenses, hyper-focusing are now not only conceivable but even realizable. The seminar will give a basic introduction to the theory underlying the development of acoustic metamaterials, including an overview of the analysis methods currently under investigation at the Aeronautical Lab of the Department of Engineering of the Roma Tre University. Applications of sound field shaping obtained through numerical simulations will be presented.

 

Nodi celtici e pavimentazioni
Francesca Tovena, (Università degli studi di Roma Tor Vergata)
Martedi 27 Maggio 2014.

Abstract
I nodi celtici raffigurano intrecci di nastri, che formano una figura armonica e regolare. Essi vennero utilizzati fino al X secolo come decorazione di testi religiosi. In seguito, si perse memoria di come crearli, fino alla metà del secolo scorso, quando George Bain propose un metodo di disegno
basato sull’utilizzo di un sistema di griglie. La costruzione di Bain è stata in seguito estesa alla geometria sferica e a quella iperbolica. Nel seminario, viene ripercorsa il metodo di Bain e l’adattamento al disco di Poincarè, tramite le pavimentazioni regolari.

 

Geometria, topologia e storia delle città ideali tra il XV e il XVII secolo
Marco Spada, (Sapienza Università di Roma)
Martedi 13 Maggio 2014.

Abstract
L’idea rinascimentale della città ideale, realizzata con una forma geometrica, è stata vista come la dtruttura che meglio ha saputo interpretare l’ideale rinascimentale della città comunale. Insieme alle due “sorelle”, la città-fortezza e la città-utopia, la città ideale ha impresso sul territorio un marchio duplice, da un lato ha rappresentato la presenza militare di stati quasi pernennemente in guerra, dall’altro la capacità tecnica di trasformare in oggetti fisici le analisi teoriche della geometria dell’epoca. Queste città si prestano ad essere la base per uno studio geometrico e topologico della loro organizzazione, utilizzando gli strumenti della space syntax e della teoria dei grafi. Le teorie morfologiche classiche (ad esempio quelle di Conzen e Caniggia) possono essere descritte in termini di teoria dei grafi utilizzando un procedimento di contrazione degli spazi omogenei e urbanisticamente isomorfi. L’analisi permette di confrontare le strutture delle differenti città ideali e di misurarne le proprietà urbanistiche.

 

Rette… Rotonde?!
Alessandro Cattaneo, (Associazione Curvilinea, Milano)
Martedi 29 Aprile 2014.

Abstract
Supponiamo di voler realizzare una pavimentazione utilizzando solamente piastrelle a forma di ottagoni regolari e di volerle far incontrare in ogni vertice a 3 a 3. Questo è un problema non risolvibile se si immagina di rimanerre sul piano euclideo. Cambiando un po’ le regole, e spostandoci nel mondo della geometria iperbolica, si troveranno risultati apparentemente inaspettati che ci permetteranno di arrivare a una soluzione al nostro problema.” Nasce con un problema di questo tipo “Rette…Rotonde?!”. Una mostra ideata da Alessandro Cattaneo, Filippo Favale e Riccardo Moschetti e realizzata dall’associazione culturale Curvilinea. Presentata in anteprima al Festival della Scienza di Genova 2013, ha raccolto un grande successo di pubblico e ha attirato la curiosità e l’interesse di numerosi ragazzi. In questa breve chiacchierata ripercorreremo il fil-rouge che lega i vari exhibit della mostra, toccando gli aspetti matematici principali, senza trascurare un salto “dietro le quinte”, con una descrizione degli aspetti realizzativi legati alla costruzione fisica degli oggetti esposti.   Link alla mostra Rette..Rotonde!?

 

Sull’immagine sonora della città. La sfida della rappresentazione del paesaggio sonoro urbano tra nuove e vecchie tecnologie
Antonella Radicchi, (Firenze Sound Map)
Martedi 15 Aprile 2014.

Abstract
Durante il seminario verranno esplorate le forme che gli strumenti classici dell’analisi dell’ambiente sonoro assumono all’interno dei campi disciplinari della acustica ambientale e degli studi sul paesaggio sonoro. In particolare, saranno messi in evidenza limiti e criticità dell’approccio quantitativo, proprio della legislazione vigente e praticato dalla pianificazione acustica tradizionale e sarà presentata la tesi che afferma la necessità di adottare un approccio di tipo qualitativo nei confronti dell’ambiente sonoro, attraverso una rivisitazione del concetto di rumore in chiave culturale basata sulla rilettura della storia della musica del novecento.
Infine sarà illustrata la soundmap: uno strumento analitico e rappresentativo in grado di restituire le caratteristiche qualitative del suono che potrebbe contribuire al superamento dello scarto che esiste tra la rappresentazione dell’ambiente sonoro e la reale esperienza che ne facciamo ogni giorno, se integrato agli strumenti usati dalla pianificazione acustica tradizionale. Il seminario terminerà con l’illustrazione della mappa sonora “tenera” collettiva di Firenze, a cura dell’autrice, un esempio di soundmap per la città di Firenze, dove il paesaggio sonoro viene interpretato e rappresentato in chiave emozionale.

 

I poliedri fra arte e scienza
Emanuela Ughi (Università di Perugia)
Martedi 1 Aprile 2014.

Abstract
Un racconto sulla bellezza e sulle proprietà dei poliedri
platonici e archimedei, dalle buste di latte ai disegni di Leonardo e al
pallone da calcio, con oggetti da toccare e da costruire.

 

Rappresentazione, progetto e costruzione nella sperimentazione ottocentesca. Casi di studio di opere in ferro.
Laura Farroni
(Roma Tre)
Martedi 18 Marzo 2014.

Abstract
Un percorso teorico evolutivo nel rapporto tra rappresentazione, progetto e costruzione può essere individuato se si considera l’argomento in stretta relazione con l’introduzione di nuovi materiali e di nuove tecnologie contemporaneamente allo studio della trattatistica e manualistica inerenti le strutture in ferro, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Dall’analisi degli elaborati grafici, emerge che il disegno ingegneristico ha accompagnato il passaggio concettuale al Movimento Moderno, dove il disegno/progetto ad esempio degli ordini architettonici è stato luogo di sperimentazioni delle possibili relazioni tra forma e struttura fino alla maturità di nuovi linguaggi figurativi. Si tratta dunque di proporre una chiave di lettura attraverso la rappresentazione, mirata ad approfondire le valenze teoriche del rapporto tra disegno e progetto, nel momento del passaggio dall’arte di edificare all’arte del costruire. Nella storia dell’architettura, quei manufatti presentatici come “simboli di architettura”, altro non sono che espressione, al momento dell’ideazione e costruzione poi, di “soluzioni specifiche per problemi specifici”1, come è stato per il Palazzo di Cristallo di J. Paxton. Ed è proprio in questo ambito che la scelta dei casi di studio, appartenenti a un ristretto arco temporale e a diversi settori di ricerca, intende dimostrare come il disegno non assuma semplicemente il ruolo di mezzo, di puro strumento di comunicazione, ma sia occasione di verifica tra le riflessioni teoriche e le pratiche costruttive nella definizione di nuovi concetti spaziali, di strategie progettuali, di soluzioni tecniche e di controllo formale.

 

Cultura tecnica e costituzione dello spazio culturale europeo
Ana Millán Gasca (Roma Tre)
Martedi 4 Marzo 2014.

Abstract
Negli ultimi anni la storiografia della scienza si è occupata della nascita dell’Europa scientifica come unità culturale, cercando di inserire le ricche analisi oggi disponibili sull’evoluzione della scienza moderna nel suo contesto, lo spazio culturale europeo; e cercando, nel contempo, di analizzare storicamente l’influsso del pensiero scientifico nella comunicazione tra i paesi europei e nella tendenza all’omogeneizzazione e alla coesione basata sulla condivisione di idee e valori, in contrasto con le tendenze alla disgregazione e il conflitto. Vi è anche un’identità “tecnica” europea che esprime e realizza progressivamente l’ideologia dell’onnipotenza della scienza emersa nel periodo della Rivoluzione Scientifica. Nel seminario esamineremo le radici storiche di questa identità, fino allo sviluppo del suo frutto più originale, la tecnologia, la “teoria della tecnica” come è stata definita da Alexandre Koyré. Ci soffermeremo sul ruolo dell’ingegnere-architetto nell’evoluzione dal pressappoco alla precisione nel rapporto con le macchine e il lavoro, e sulla creazione dello spazio tecnico europeo.

 

Questione di punti di udito
Laura Tedeschini Lalli, (Roma Tre)
Martedì 21 gennaio 2014

Abstract
Il “rilievo” del suono, specie in spazi aperti, propone una attività’ di per se’ molto bella e gratificante, …e mette anche in luce una vasta area di problemi scientificamente aperti, che sta vedendo l’apporto di varie discipline.
L’informazione spaziale e’ infatti codificata nel segnale sonoro in una scala temporale molto piccola, e viene poi accuratamente decodificata dal percettore.
Passeremo in rassegna i problemi aperti, i modelli proponibili, e i rilievi sonici, effettuati in gruppo da studenti di architettura di Roma Tre in zone del centro storico di Roma, caratterizzate da salite, discese e da fontane.

 

2012-13

L’endoscheletro del riccio di mare: modelli geometrici ed evolutivi.
Corrado Falcolini (Roma Tre)
Martedi 4 giugno 2013.

Abstract
La forma dell’endoscheletro di un comune riccio di mare e’ quella di una superficie di rotazione ellissoidale formata da placche calcaree disposte in una caratteristica simmetria pentaradiata.
In questo seminario verranno presentati alcuni modelli elementari della geometria di tali superfici analizzandone anche le caratteristiche fisiche e strutturali, proponendo alcuni problemi aperti relativi al processo di formazione e di evoluzione di tali organismi.

 

Strategie e formulazioni numeriche non standard per la meccanica strutturale non lineare
Giovanni Formica (Roma Tre)
Martedi 28 maggio 2013.

Abstract
Il seminario vuole mettere in luce gli aspetti metodologici delle ricerche svolte, in un arco di circa dieci anni, nell’ambito della meccanica non lineare di pareti murarie. Questa tipologia strutturale, seppur di antica concezione, presenta ancora oggi uno stato di conoscenze non del tutto soddisfacente se comparato con altre tipologie di processo realizzativo più industrializzato; prova ne sono le continue modifiche apportate sul piano sia normativo sia pratico-ingegneristico, specie nelle tecniche di intervento per il consolidamento e il rinforzo strutturale. Ripercorrendo le tappe salienti dell’esperienza personale di ricerca, si mostrerà come quello delle murature sia un ambito scientifico per cui si richiede una compresenza complessa di temi spesso affrontanti in maniera distinta, sia di evidenza sperimentale sia di modellazione fisico-matematica e implementazione numerica. Si evidenzierà, in particolare, come tale complessità sia stata affrontata investigando e proponendo strumenti di soluzione numerica, che risultano poco comuni al contesto murature, e allo stesso tempo hanno offerto e offrono spunti per lo studio di materiali strutturali, anche di nuova concezione tecnologica, il cui comportamento sia rappresentabile a scale diverse di modellazione, geometrica e fisica.

 

Macchine matematiche: dalla storia alla scuola
Maria Giuseppina Bartolini Bussi(Dipartimento Educazione e Scienze Umane Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia)
Martedi 21 maggio 2013.

Abstract
La cultura del 500 e del 600 vede una grande fioritura di strumenti matematici di diversa natura: tecnici, perchè finalizzati alla risoluzione di certi problemi pratici; teorici, perchè finalizzati alla riflessione sui fondamenti della matematica; ludici perchè pensati come risposta a necessità di tipo estetico, e potremmo continuare. Di questi strumenti di legno non ci sono rimaste testimonianze se non nei trattati, data la loro difficoltà di conservazione. Da vari decenni a Modena un gruppo di insegnanti produce, in collaborazione con l’Università, copie moderne di tali macchine (curvigrafi, pantografi, prospettografi, ecc.) per utilizzarli a scuola. In questa conferenza presenterò alcuni esempi di macchine, con la necessaria contestualizzazione storico-culturale, e l’uso che se ne è fatto in questi anni per introdurre nella scuola attività laboratoriali di matematica.
Riferimenti:
Bartolini Bussi M. G. & Maschietto M. (2006), Macchine matematiche: dalla storia alla scuola, Milano: Springer.
numerosi multimedia e documenti disponibili nei due siti:
www.mmlab.unimore.it
www.macchinematematiche.org

 

Folding and unfolding. Complex attractors and basins in discrete dynamical systems
Gian Italo Bischi (Università di Urbino “Carlo Bo”, DESP – Dipartimento di Economia, Società, Politica)
Martedi 7 maggio 2013.

Abstract
Simple discrete dynamical systems, obtained by the iterated application of one-dimensional and two-dimensional noninvertible maps, are proposed to explain some complex geometric structures of chaotic attractors and basins of attraction. By a collection of guided examples, some peculiar shapes of chaotic attractors are explained in terms of the folding action of noninvertible maps, and the global bifurcations leading to the creation of complex topological structures of the basins of attraction are explained in terms of the unfolding action related to the backward iteration of noninvertible maps. Examples of dynamic models in different contexts are shown, and some practical implications are discussed.

 

Dalle ellissi alle Curve Ellittiche: al crocevia tra Analisi, Geometria, Algebra ed Aritmetica.
Valerio Talamanca (Roma Tre)
Martedi 23 aprile 2013.
Abstract
Partendo dall’impossibilita’ di calcolare esplicitamente la lunghezza di un arco di ellisse percorreremo il sentiero matematico che ha portato alla scoperta delle funzioni ellittiche, delle curve ellittiche e che ha come risultato recente piu’ eclatante la dimostrazione dell’ultimo teorema di Fermat.

 

Digital Bridges – Integrazione tra modelli nella progettazione multidisciplinare
Stefano Converso (Roma Tre)
Giovedi 4 Aprile 2013.

Abstract
La integrazione e interazione tra modelli, il loro interscambio e aggiornamento continuo è al centro della ricerca sugli strumenti digitali nei metodi di progettazione del settore edilizio. La crescita esponenziale di applicazioni dedicate allo scambio, la generazione di figure professionali ad esso dedicate, il ruolo della rete nella gestione del processo impone l’attenzione al cambio di scala che è in corso, rispetto alle ricerche pionieristiche sulla associatività delle relazioni condotte alla fine degli anni novanta da studiosi come Bernard Cache. Il Seminario esplora lo stato dell’arte, gli standard di sviluppo (nuova normativa BIM nel Regno Unito, evoluzione dello standard IFC) le linee di sviluppo e di ricerca nei diversi settori: energetico, strutturale, di produzione, citando esperienze dirette condotte nell’attività didattica e di ricerca presso la Facoltà di Architettura e il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre.

 

Biforcazioni secondarie ed attrattori nel comportamento post-critico di strutture elastiche snelle.
Ginevra Salerno (Roma Tre)
Martedi 26 Marzo 2013.

Abstract
Il comportamento meccanico di strutture elastiche snelle è caratterizzato da una complessità fenomenica che trova un possibile inquadramento teorico nella teoria perturbativa di Liapunov-Smidth-Koiter (1). In tale complessità, gioca un ruolo chiave la “sensibilità alle piccole imperfezioni”, ossia la dipendenza del valore del carico ultimo della struttura da piccole deviazioni della geometria strutturale o del carico esterno. La sensibilità alle imperfezioni viene enfatizzata dall´interazione tra i modi critici della struttura medesima e, proprio in quel contesto, trovano collocazione teoremi sull´”imperfezione più pericolosa” (2). Nel caso di interazione tra modi perfettamente simultanei, sono ottenute formulazioni variazionali che individuano i luoghi geometrici delle biforcazioni secondarie e degli “attrattori” postcritici. I risultati teorici vengono utilizzati per generare algoritmi di analisi numerica in differenti contesti applicativi di interesse progettuale in alcuni campi dell’ingegneria civile ed industriale.

(1) Warner Tjardus Koiter (Amsterdam, 16 giugno 1914, Delft 2 settembre 1997) , ingegnere ed accademico, ha insegnato per trenta anni Meccanica Applicata all´Università Tecnica di Delft e viene da molti ritenuto tra i padri fondatori della teoria dell´instabilità delle strutture.

(2) Dr. Ho, donna ingegnere di nazionalità cinese, ha insegnato nel Dipartimento di Ingegneria Civile dell’ Università di Hong Kong.

 

Applicazioni della morfometria geometrica all’analisi di cicli deformativi e identificazione del danno
Stefano Gabriele (Roma Tre)
Martedi 12 Marzo 2013.

Abstract
La morfometria geometrica è una tecnica di analisi statistica delle forme che prevede due passi: 1) l’allineamento tra le forme, 2) l’analisi delle componenti principali. Nel seminario si daranno brevi cenni e definizioni che riguardano i due passi della morfometria. Verrano poi discusse due possibili applicazioni della tecnica:
a) analisi dei cicli deformativi: in questo esempio le forme coinvolte sono la successione delle configurazioni di una semplice forma geometrica quando è soggetta ad un ciclo deformativo parametrico. Lo scopo è quello di provare a ricostruire il ciclo dei parametri a partire dallo studio delle configurazioni;
b) identificazione del danno: si suppone che in un gruppo di travi che si deformano la variazione di forma sia dovuta ad un danno in una o più posizioni. Lo scopo è quello di identificare le travi danneggiate tra quelle integre e di capire la posizione del danno.

 

Cupola di Santa Maria del Fiore: forma e costruzione
Giuseppe di Fabio
Martedi’ 29 gennaio 2013.

Abstract
La famosa opera di Brunelleschi rimane ancora oggi un mistero nonostante tutti gli strumenti di analisi a disposizione. Nelle ipotesi dei vari studiosi avvicendatisi nel corso dei secoli si vuole investigare in particolar modo la forma e quindi la geometria della costruzione in relazione alla tecnica costruttiva. Sulla base dei documenti storici si presenterà l’ipotesi (in via di completamento) di costruzione di un modello geometrico e parametrico. La parametrizzazione del modello permette di analizzare le sue proprietà differenziali come la curvatura e quindi di ottenere una mappa variabile degli sforzi. L’analisi viene condotta a varie scale, dalla relazione fra gli elementi di base (mattoni) fino alla forma complessiva della superficie.

 

 

Thin walled beams: elastic bifurcation problems
Nicola Rizzi, Valerio Varano (LaMS Università Roma Tre)
Martedi’ 22 gennaio 2013.

Abstract
The use of 1D beam models for the analysis of Thin Walled Structures dates back to the first decades of the XXth century with the pioneering works of H. Wagner, R. Kappus, S.P. Timoshenko and V.Z. Vlasov. This approach still receives large attention from the researchers as an advantageous alternative to other procedures that, while giving a more detailed description of the structure under analysis, can lead to cumbersome numerical models. In this presentation a refinement of the 1D continuum model endowed with internal microstructure presented by Rizzi & Tatone [1] able to describe the mechanical behaviour of thin-walled beams with symmetric or asymmetric cross sections is introduced.
The framework of the Koiter’s asymptotic theory of elastic bifurcation is briefly summarized and then used to analyze the buckling and the initial postbuckling behavior of the family of sample frames studied in [2]. There it has been proved that, depending on the aspect ratio and the joint configuration, the frames can exhibit two simultaneous buckling modes. In this presentation results concerning the postbuckling behaviour when simultaneous buckling modes are present will be shown together with a more detailed analysis of the imperfection sensitivity leading to an estimation of the real load carrying capacity of the frames.

[1] N. Rizzi and A. Tatone, “Nonstandard models for thin-walled beams with a view to applications”, J.
Appl. Mech. .(ASME) 63:2 (1996), 399–403.

[2] N. Rizzi and V.Varano, “The effects of warping on the postbuckling behaviour of thin-walled structures” Thin-Walled Structures 49 (2011) 1091–1097

 

Un modello di equilibrio tra il suolo antropizzato e il suolo agricolo
Roberto D’Autilia (Roma Tre)
Università Roma Tre
Mercoledi 21 novembre 2012.

Abstract
La città cresce assorbendo risorse e producendo scorie, innovazione, sviluppo. La relazione che lega la grandezza della città, misurata come numero di abitanti, e le risorse che ne determinano la crescita sembra essere una legge di potenza, in analogia con le grandezze che determinano la crescita degli organismi biologici. Recentemente è stato quindi introdotto un modello di metabolismo urbano analogo a quello biologico, ed è stato mostrato come il valore dell’esponente di questa legge determini la sostenibilità demografica della risorsa.
Nell’ambito di questo modello, viene analizzato il sistema città-campagna, e vengono discussi i limiti della sostenibilità per la risorsa “uso del suolo” in relazione alla risorsa “produzione agricola”.
Il risultato principale è che l’equazione che determina la crescita della popolazione non è più una equazione differenziale di tipo Bernoulli, come indicato in letteratura, ma un’equazione di tipo Chini. Da questo modello è possibile calcolare la capacità portante del territorio complessivo, e valutare se le strategie di urbanizzazione sono coerenti con questa capacità. Vengono anche discusse alcune estensioni del modello al caso in cui il degrado
del suolo agricolo non è causato dall’antropizzazione, ma da inquinamento, perdita di fertilità o trasformazioni naturali. Il modello è stato utilizzato per analizzare l’uso del suolo nella Regione Lombardia per il quale sono disponibili molti dati

 

2010-11

Analisi bidimensionale e tridimensionale di curve e superfici in architettura: la volta di San Carlo alle quattro fontane
Michele Angelo Vallicelli
Mercoledi’ 29 settembre 2010.

Abstract
Il presente lavoro, frutto di una tesina del corso su curve e superfici della Laurea Magistrale in Architettura dell’Università Roma Tre, illustra una delle possibili applicazioni del programma Mathematica relativamente all’architettura.

Mathematica, combinando l’interfaccia grafica alla potenza di calcolo anche simbolico, permette di inventare modelli matematici anche molto complessi, come nel caso di alcune curve e superfici, e di verificarne la corrispondenza con le relative restituzioni bidimensionali come immagini o rilievi. La scelta di San Carlo alle quattro fontane, come in genere l’architettura del barocco romano, presenta una notevole complessità nell?articolazione delle forme e dei volumi che non sempre è facile controllare tramite un rilievo lineare, o le applicazioni di softwere tradizionali. Nel caso bidimensionale si è tentato di riprodurre linee e curve di immagini fotografiche della volta, mediante la sovrapposizione del grafico di una loro rappresentazione matematica; in quello tridimensionale si è cercata una formulazione parametrica della struttura nella sua interezza e complessità volumetrica.

Punti distanti e cammini minimi su poliedri
Paola Magrone (Roma Tre)
Martedì 25 maggio 2010.

Abstract
Cercando problemi (da proporre agli allievi architetti) riguardanti i percorsi minimi su poliedri attraverso lo studio dello sviluppo piano, si possono incontrare interessanti problemi matematici aperti o di recente soluzione. Ad esempio la questione dei punti distanti sui poliedri. Anche su un oggetto semplice come una scatola, non è ovvio capire se il punto più lontano da uno dato sia, o meno, in posizione antipodale, oppure quale sia la lunghezza massima possibile per una geodetica sul tetraedro. Questo problema si traduce anche in una questione di analisi nonlineare: ricerca e studio delle geodetiche su insiemi detti “varietà coniche”. Verranno illustrate le linee principali di questo tipo di approccio.

Surfaces: superfici parametriche in laboratorio”
Gian Marco Todesco R&D director, Digital Video
Martedì 4 Maggio 2 2010.

Abstract
Presentazione di un programma interattivo originale che permette di costruire una superficie parametrica visualizzandola in tempo reale, agendo sulla sua equazione. L’interfaccia del programma e’ molto simile a Grasshopper, un plugin per Rhinoscript il cui uso si sta diffondendo sempre di piu’. Il programma interattivo è stato già testato sul grande pubblico nelle mostre del Laboratorio Formulas. Questa è la nuova versione, che costruisce le formule componendo “blocchetti” che rappresentano altrettante funzioni. Il programma sarà a breve scaricabile liberamente: il seminario è organizzato per raccogliere osservazioni e suggerimenti in vista della messa in rete.